La cera viene naturalmente prodotta dalle api ed è uno dei prodotti dell’alveare che oggi viene impiegata in numerosi campi. In natura le api usano la cera per la costruzione dei favi, ossia l’insieme delle piccole celle esagonali dove custodiscono il miele, il polline, larve e uova.
Sono le api operaie a secernere la cera da ghiandole ciripare che si trovano nell’addome. La produzione avviene grazie alla trasformazione chimica degli zuccheri contenuti nel miele.
Per quanto ci riguarda la cera trova svariati impieghi. Viene usata in commercio per creare candele, cosmetici, prodotti farmaceutici (ha proprietà emollienti, anti-disidratanti, cicatrizzanti, rigeneranti grazie alla presenza di vitamina A), per lucidare materiali, per la preparazione di encaustico (miscela di cere) per la lucidatura dei mobili, per una verniciatura con basi naturali.
Inoltre trova impiego in ambito alimentare come rivestimento dei formaggi per proteggerli durante la stagionatura, ed è conosciuta con la sigla E901 come additivo alimentare.
La si può trovare di colore chiara o scura, a seconda della provenienza dei favi e del trattamento a cui è sottoposta.
Oggigiorno la cera delle api viene spesso rimpiazzata dalle cere sintetiche per motivi economici, pur non avendo la stessa qualità. Il motivo è dato dal fatto che per ottenere un kg di cera, le api devono utilizzare circa dieci kg di miele. Ecco perché è fondamentale che un’azienda recuperi e riutilizzi la cera in modo che sia totalmente autosufficiente.

La Cera